martedì 14 giugno 2011

Un nuovo punto di vista

Ed eccomi nell'ora destinata al sonno con la voglia di scrivere.
Ma la lotta non sembra voler dar tregua. Si sgomita qua, si sgomita là e i pensieri fanno ancora fatica ad uscire...
E pensare che proprio oggi ho fatto una scoperta, o meglio, ho dissotterrato un'antica scoperta che si era persa tra i miei pensieri.
Come capita spesso, se ci si trova in un ingorgo e da tale situazione si vuole uscire a tutti i costi, e magari in fretta, non ci si accorge che i pensieri non solo non riescono a dare sfogo verso l'esterno ma neanche verso l'interno.
A questo punto se nessuna pressione viene meno occorre che qualcuno ci insegni percorsi alternativi; un po' come è capitato a me oggi incontrando una persona. Questa persona, S., non ha fatto nulla di eccezionale, mi ha solo fatto alzare la testa verso il cielo.
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 5,43-48.
Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico;
ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori,
perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti.
Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani?
E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani?
Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste.
Un vangelo così può sfuggire!? Ci si può dimenticare di un così forte e chiaro invito a cambiare?
Non dico di non comprenderlo, ma di non ricordarlo o - peggio ancora - non vederlo davanti a noi.
Beh, io dico di sì, può capitare. Del resto è capitato a me oggi.
Eppure la Vita è leggera come S. e alcune cose ce le ripropone in altre vie, in vie che passano sopra il traffico dei nostri pensieri, in quel luogo da dove si può governare il traffico.
Proprio in questo modo, oggi, ho imparato qualche cosa di bello.
Che cosa ho imparato!? Bon. Il messaggio del Vangelo di Matteo non è male come insegnamento, ma occorre che ci mediti su ancora un po'... e poi ancora qualche cosa che da qua, da sopra il traffico riesco ad intavvedere ma che non mi è ancora del tutto chiaro.
Sembra una tregua più che una vittoria, ma ci si può accontentare. No!?
Buona notte, ora posso dormire.

1 commento:

  1. “Ciascuno dia secondo quanto ha deciso nel suo cuore, non con tristezza né per forza, perché Dio ama chi dona con gioia” (2cor 9,6-7)
    Il cuore è infatti il luogo delle decisioni importanti, ma al tempo stesso è anche una dimensione che sfugge al prossimo, il quale può solo conoscere le manifestazioni esteriori della persona, ma non la sua intima verità. La carità, inoltre, al pari di ogni altra virtù, per essere autentica, non deve essere il risultato di una costrizione: “né per forza”.
    Quando qualcuno ci dà una mano brontolando, preferiremmo mille volte essere soli, piuttosto che avere accanto a noi una simile collaborazione. Anche il Signore sembra della stessa opinione: “Dio ama chi dona con gioia”.

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