mercoledì 29 giugno 2011

E poi ci porta il vento

Penso che una delle difficoltà maggiori, tra quelle che ho, sia quella di perdonare... e per perdonare intendo dimenticarsi di ciò che è successo per ricordarsi di quanto si vuol bene a quel compagno con cui mi sono ritrovato a camminare.
Eppure di esempi di gente che ci prova e spesso ci riesce non me ne mancano... S., Mamma e Papa... ma anche le mie sorelle non sono da meno...
Tra ieri ed oggi sento una voglia sfrenata di volare, di sentirmi leggero da questa zavorra e fare, fare e fare!
Spero proprio di riuscire presto ad imparare a volare.



domenica 26 giugno 2011

Libertà

Sei la mia schiavitù sei la mia libertà
sei la mia carne che brucia
come la nuda carne delle notti d’estate
sei la mia patria
tu, coi riflessi verdi dei tuoi occhi
tu, alta e vittoriosa
sei la mia nostalgia
di saperti inaccessibile
nel momento stesso
in cui ti afferro
--Nazim Hikmet





Ci sono immagini e poesie che il solo commentarle le rovina... ma essendo un blog non posso limitarmi a fare il copia e incolla. Meglio non pensare a questo dilemma e parlare di quello che sto pensando oggi.
Alla libertà... 
Che cosa sia risulta difficile dirlo. Credo sia uno di quegli argomenti da evitare con un filosofo -tanto per intenderci- ci sarebbe il rischio di avere una forte emicrania subito dopo aver posto la domanda...
Eppure pensando (apparentemente) a qualcos'altro mi sembra di capire cosa sia la libertà. Pensavo all'amore e senza quasi accorgemene mi sembra di aver avuto una illuminazione.



venerdì 24 giugno 2011

Destino

Oggi, ascoltando musica sul pullman e guardando fuori dal finestrino, sono inciampato sopra di una strana idea. Ci sono cose che ci segnano profondamente, per esempio l'incontro con una persona, il superare un test, un incontro fortuito... la cosa che mi affascina di questi eventi è che alcuni di essi capitano perché c'è stata una nostra scelta, altri per un nostro errore ed altri ancora per un nostro qualche cos'altro.
E queste esperienze ci segnano, ci modificano, contribuiscono a renderci quello che siamo. Ma c'è una cosa che faccio fatica a spiegarm: sarei quello che sono nonostante queste esperienze? Intendo dire, avrei incontrato S.? Studierei? Sarei fuori casa? (Quella dei miei) La penserei come la penso?!
Se il destino - quello che deve capitare - capita inevitabilmente, beh, non c'è problema... ma se non è così?!
C'é la paura di perdere qualche cosa, la paura di lasciarci sfuggire il nostro premio o il nostro regalo. 
E non è una paura da poco... e come quando nei film si vive una vita, cambia un fatto nel passato, e se ne vive un'altra.
Non so se esista in destino, ma credo che convenga crederci. Pensare che quello che deve capitare prima o poi capiterà... Essere sicuro che se non avessi incontrato S. prima o poi la avrei incontrata. Che se non avessi passato quel test per un altro motivo studierei e che sarei fuori casa.
Eppure detta così sembra solo una suggestione, sembra una questione da poco. Ma tra il vivere lasciando fare al destino e l'avere paura di lasciarsi sfuggire qualche cosa può giocarsi la partita per una vita vissuta a pieno.
Per come son fatto mi piace pensare che il destino sia una stazione dove se ci si dimentica di scendere ci si può godere il paesaggio dal finestrino che tanto, se era la nostra fermata, si ripresenterà...

In Vino Veritas!

Continuo a pensare, a guardare ciò che non va, a criticare le persone con cui vivo. Cerco la vertià nei libri e nei ragionamenti stringenti, quelli fatti di deduzione logica e di ricerca di punti fermi infallibili. Così facendo si è molto severi e intransigenti con i compagni di cammino nella vita, non si riesce ad accettare che possano sbagliare. Inevitabilmente si arriva al nervosismo.
Ma quando è sera e ci si ritrova a bere una birra con due fette di salame e formaggio si vede qualche cosa di nuovo... qualcosa che in nessun ragionamento si può trovare. Ed è lì che c'è la Verità di una compagnia.
E se anche il giorno dopo, la colazione inizia così...in compangia; anche il caffé lo si divide volentieri ...soprattuto se il caffé non basta per uno solo.

mercoledì 22 giugno 2011

Pattinaggio


Se si parla con qualcuno che studia fisica o matematica ci si rende conto che il pattinaggio presenta notevoli problemi da risolvere.
La dinamica del pattinaggio è assai difficile da descrivere.Credo che una delle cose più incredibili sia dovuta ai cambi di passo - il termine tecnico evidentemente non lo conosco - mi riferisco in particolare ai cambi di direzione se non addirittura di verso.
Infatti sui pattini dovrebbe aver la meglio l'inerzia e il verso e la direzione dei pattini farla da padrone. Ma per fortuna di chi guarda una gara non è così.
Penso sia così anche nella vita... sarebbe comodo seguire i pattini e dire, la natura ci ha dato questo verso e questa direzione. Ma che dire di chi ha il coraggio di fare quello presente in questo video?!
... e poi si arriva ad un punto che qualunque legge della fisica, per quanto trasgredita, anche solo in apparenza, risulta inutile e ce ne dimentichiamo perché al di là della musica c'è un'armonia in quei movimenti che incanta. E il suono del ghiaccio acquista una sua dignità particolare... e quello che sembrava assurdo diventa ovvio...
Beh, e se la vita non fosse poi così distante!?

domenica 19 giugno 2011

Lieviti

I lieviti sono un gruppo di funghi, formati da un unico tipo di cellula eucariote, che può avere una forma ellittica o sferica. Sono state catalogate più di mille specie di lieviti. Alcune sono comunemente usate per lievitare il pane e far fermentare le bevande alcoliche. Un piccolo numero di lieviti, come la Candida albicans, possono causare infezioni nell'uomo. Il lievito più comunemente usato è un saccaromicete, termine scientifico Saccharomyces cerevisiae, che è "addomesticato" da migliaia di anni per la produzione di vino, pane e birra. (da Wikipedia)
Ora la mia domanda: quale è il mio lievito!?
Voglio trovare quell’elemento che dà quel tocco in più alla mia vita, come accade con il lievito per il pane ed il vino. Onestamente se non ci fosse questo elemento, intendo il lievito, non riesco ad immaginare che Franklin direbbe lo stesso che “la birra la prova che Dio ci ama e vuole che siamo felici”.
Come spesso parte tutto da un discorso con S. ... 
    - ci sono alcune cose che proprio non riesco a ricordarmi, per esempio i lieviti 
    - le viti!?
    - i LIEVITI. Sono ben 2 pagine e non mi ricordo nulla
Eppure la cosa, a pensarci bene non è limitata a questo discorso. Attualità. Quanti talk e speciali ci sono in tv che hanno come centro la protesta verso le istituzioni!?
Si sentono molti discorsi di protesta nei confronti dello Stato, di gente che chiede la possibilità di avere un lavoro dignitoso, uno stipendio con cui mantenere la propria famiglia, equità di trattamento. Tutte cose legittime e a cui mi sento vicino, ma il mio cinismo e la mia attitudine a collegare tutto non riesce a non scorgervi una richiesta di lievito.
Ed ecco che ritorno al mio chiodo fisso di questa mattina. Il mio lievito devo procurarmelo da solo o è “legittimo” e doveroso pretenderlo dal mondo?
Anche se non so la risposta a questa domanda, è ora di dare risposte. Troppe domande!
Penso che siano i nuovi punti di vista a dare le risposte più sorprendenti.
Non mi va di dormire. Può essere riferito a prima di dormire o... a quando ci si sveglia!
Ieri notte ho puntato la sveglia alle 7:30. Ma stamattina quanto avrei voluto dormire, quanto! 
Eppure una vocina dentro di me mi sollecitava ad andare per dare una piega alla mia vita. 
E non potete immaginare quanto sia stato buono quel pane!
Il mio lievito non viene dal mondo, ma da dentro di me ed è quella vocina che pretende e pretende da me, che non si accontenta mai. Che ha sete, una seta formidabile. Di birra!  Perché Dio ci ama davvero e ci vuole felici!!! ... e quella vocina lo sa.

giovedì 16 giugno 2011

Incanto


Oggi sono andato a Pavia. 
C'è da dire che era una giornata particolarmente calda e quindi non c'è da stupirsi che entrati nel cortile dell'università, la prima panchina sia diventata subito il mio più gran desiderio.
All'ombra del porticato, su questa panchina, ho iniziato senza nemmeno accorgermene a contemplare il cielo, e poi la luce gialla sull'edificio.
Normalmente queste cose non le avrei osservate, ma sarà stata la momentanea solitudine o non so cosa, comunque difficilmente si può immaginare la pace che questa visione mi ha trasmesso.
Su quella panchina ci sono stato almeno 20 minuti... sono stati interminabili perché senza tempo. 
Al ché la mia nuova esperienza poteva sermarsi qua ed invece la mia curiosità indagatrice mi ha spinto a cercare di collezionare più quadri possibili di quanti potessi. Istantanee nella mia mente ma ancor prima nel mio cuore. Un po' come ricaricare le batterie, anzi ancora meglio, come passare da una fonte di alimentazione obsoleta ad una rinnovabile... tanto per rimanere in tema referendum.
Senza troppa fatica ho trovato il bello ovunque. La luce, una nuvola, un'arcata che sembrava marcata con un tratto-pen...tutto acquisiva improvvisamente una propria dignità. Ed in quanto tale andava apprezzato e notato.
Avrei voluto tanto aggiungere - meglio - suggerire una musica per rendervi partecipi ancor più del turbine di passioni romantiche della giornata, ma risultava un'operazione che invece di potenziare le immagini le avrebbe svilite. Non sono istantanee belle in assoluto quelle che ho colto, ma belle in quell'istante, ed è proprio in quell'istante che vanno colte. Un istante immortale e non soggetto al tempo e alla successione di eventi che una musica può suggerire... un istante compiuto, perfetto, simile al silenzio.

Matematica e Rabbia

Finire a quest'ora di studiare e rendersi conto di non avere più strade da perseguire per capire un determinato concetto è proprio snervante. Non dico di non riuscire a risolvere un problema, ma proprio non avere idee su come procedere.
Un po' come quando si deve andare in un posto e si vedono due strade; intrapresa la prima, se questa è sbagliata, imprechiamo un po' ma torniamo indietro e senza disperare prendiamo la seconda.
Ma quando le strade dobbiamo farle noi, intendo segnarle o addirittura cercarle dove a prima vista non c'è nulla, lì le cose si complicano. Per prima cosa si cerca di emulare qualche nostro predecessore, poi andiamo per analogia con altri paesaggi, alla ricerca di una intuizione, ma quando anche questo non basta disperiamo e disperiamo fino a che ...
... fino a che non lo so, ma so che domani troverò la strada. In fondo è una preghiera anche la matematica. Notte.

martedì 14 giugno 2011

Un nuovo punto di vista

Ed eccomi nell'ora destinata al sonno con la voglia di scrivere.
Ma la lotta non sembra voler dar tregua. Si sgomita qua, si sgomita là e i pensieri fanno ancora fatica ad uscire...
E pensare che proprio oggi ho fatto una scoperta, o meglio, ho dissotterrato un'antica scoperta che si era persa tra i miei pensieri.
Come capita spesso, se ci si trova in un ingorgo e da tale situazione si vuole uscire a tutti i costi, e magari in fretta, non ci si accorge che i pensieri non solo non riescono a dare sfogo verso l'esterno ma neanche verso l'interno.
A questo punto se nessuna pressione viene meno occorre che qualcuno ci insegni percorsi alternativi; un po' come è capitato a me oggi incontrando una persona. Questa persona, S., non ha fatto nulla di eccezionale, mi ha solo fatto alzare la testa verso il cielo.
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 5,43-48.
Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico;
ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori,
perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti.
Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani?
E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani?
Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste.
Un vangelo così può sfuggire!? Ci si può dimenticare di un così forte e chiaro invito a cambiare?
Non dico di non comprenderlo, ma di non ricordarlo o - peggio ancora - non vederlo davanti a noi.
Beh, io dico di sì, può capitare. Del resto è capitato a me oggi.
Eppure la Vita è leggera come S. e alcune cose ce le ripropone in altre vie, in vie che passano sopra il traffico dei nostri pensieri, in quel luogo da dove si può governare il traffico.
Proprio in questo modo, oggi, ho imparato qualche cosa di bello.
Che cosa ho imparato!? Bon. Il messaggio del Vangelo di Matteo non è male come insegnamento, ma occorre che ci mediti su ancora un po'... e poi ancora qualche cosa che da qua, da sopra il traffico riesco ad intavvedere ma che non mi è ancora del tutto chiaro.
Sembra una tregua più che una vittoria, ma ci si può accontentare. No!?
Buona notte, ora posso dormire.

The Beginning

Dopo tanto cercare e dopo i continui rifiuti di Blogger che mi rimproverava di non essere fantasioso nello scegliere il titolo, ho trovato un indirizzo.  
Non è che sia molto originale nemmeno "Non mi va di dormire" ma esprime bene le mie ribellioni destinate a perdersi nel mondo dei sogni. 
Non so ancora cosa scriverò e a che cosa userò questo blog ma in quel momento che precede il cuscino, in quel preciso momento in cui si sente il bisogno di continuare a stare svegli per non si sa quale motivo, in quel preciso momento, voglio scrivere.