domenica 8 gennaio 2017

Paura della fine

C'é un telefilm che mi sta prendendo molto.
Niente di imperdibile a dire il vero. Semplicemente solletica le corde del bambino che vive ancora in me. Doctor Who.
Di questo telefilm mi colpisce che il Dottore è in grado di usare una semplice cabina telefonica (anche se c'é scritto "Police"... questo a dire il vero mi spiazza. Sarà qualcosa di britannico... mah) come navicella per viaggiare nel tempo e nello spazio. Nessun confine o limite esiste per lui. Questa peculiarità è ciò che dà inizio a tutta la storia, o meglio alle storie. Ogni viaggio un'avventura.
Lui cambia di stagione in stagione e non è mai lo stesso, né attore, né personaggio. Cambia. Del resto lui non è un uomo ma un Time Lord. Capita che in questo suo viaggio fatto di viaggi ogni tanto incontri persone (umane) e con queste persone si leghi.
La sua undicesima trasformazione coincide con l'incontro di una bambina: Amy Pond. Di questa bambina vivrà la sua crescita. Prima bambina, poi ragazza e poi donna. Vivrà con lei tante avventure, sarà spettatore perfino al suo matrimonio... ed assisterà impotente alla sua morte.
Ed ecco la cosa che più mi ha dato da pensare. Ok, fantascienza. Ok, non deve per forza esserci coerenza; in fin dei conti è una storia. Ma lui ha paura della fine. Non vuole vederla (Amy) svanire nella fine del suo tempo. Fino all'ultimo le chiede di non finire. Lei, tuttavia, è consapevole di avere una fine.



Nel pieno dei miei trentanni mi vedo ancora come il mio me di dieci anni. Mi immedesimo nei miei eroi e come il Dottore viaggio nel tempo. Rivivo tutte le fini della mia vita e con la maturità degli anni, di alcune ne vedo anche il fine. Senza di esse non avrei mai potuto viaggiare nel tempo e nello spazio raggiungendo luoghi inesplorati, la loro non-fine sarebbe stata la mia fine.
Di altre fini non ne ho ancora maturato il fine perché forse non c'é, ma silenziosamente le accetto e continuo il mio viaggio.
Come il Dottore ho una maledetta paura della fine, ed in questo momento non vorrei iniziare nulla per paura che prima o poi finirà... Eppure le serie televisive continuano, lui può viaggiare nel tempo e nello spazio ma non torna dalla sua Amy perché nel frattempo lui è un altro Dottore.


Non so dove il mio TARDIS (Time And Relative Dimension In SpaceCosì si chiama la cabina del dottore ) mi porterà e quante fini ancora vivrò. So che ci soffrirò! Ma va bene così. Anche questo serve per rendermi più umano ed un po' più Time Lord.


domenica 14 luglio 2013

In disaccordo con me

Certo che siamo strani forte...
Va bene qualunque cosa ma cerchiamo costantemente idee forti. Quando le abbiamo trovate le difendiamo aggrappandoci a qualunque cose. E non importa se cambiamo nuove intuizioni, nuove sensazioni che ci portano altrove. Quelle idee forti ci illudono di essere forti.
Mi rendo conto di quanto sia assurdo il nostro desiderio di aderire a qualcosa.
Siamo Cristiani!? allora bisogna difendere qualunque cosa che sia cristiano... [Le maiuscole non sono a caso]
Siamo tifosi di una squadra di calcio!? guai al tifoso della squadra rivale che critica la scelta più assurda del dirigente della nostra. Ed anche quando critichiamo il nostro dirigente non è altro se non per aggregarci intorno all'idea della sacralità della storia della nostra squadra.
Siamo vicini ad un certo movimento politico!? guai ad ammettere che il problema si possa risolvere come lo schieramento all'opposizione propone!
Abbiamo idee deboli che rendiamo forti. Ci nascondiamo dietro queste idee e ne rimaniamo ingarbugliati.
Mai una volta che la nostra volontà sia più forte della nostra paura di non avere idee in grado di spigare qualunque cosa... quasi come se essere in disaccordo con noi stessi fosse una grande infamia.

sabato 6 aprile 2013

Todo Cambia

Ho finito di vedere "Habeamus Papam" di Nanni Moretti.
Devo dire che mi è piaciuto molto. Di questo film  trovo che la canzone che pubblico sotto sia un bel cammeo.
Spezzare una consuetudine non è mai facile, anche perché nella consuetudine ritrovo le mie sicurezze.
Quando ho paura o mi sento spaesato inevitabilmente ritorno con la mente e con il cuore a fatti che sento più familiari, più consueti.
Se oltre a dover rompere la consuetudine ci si scontra anche con ciò che crediamo ma non sentiamo, beh, a questo punto siamo sulla soglia della schizofrenia.
Eppure tutto cambia! Tutto cambia!
Fuori e dentro di me!
Una cosa aggiungo alla canzone... Tutto cambia fuori e dentro di me. Io no.




 Todo cambia (Mercedes Sosa)

“Cambia lo superficial
cambia también lo profundo
cambia el modo de pensar
cambia todo en este mundo

Cambia el clima con los años
cambia el pastor su rebaño
y así como todo cambia
que yo cambie no es extraño

Cambia el mas fino brillante
de mano en mano su brillo
cambia el nido el pajarillo
cambia el sentir un amante

Cambia el rumbo el caminante
aunque esto le cause daño
y así como todo cambia
que yo cambie no extraño

Cambia todo cambia
cambia todo cambia
cambia todo cambia
cambia todo cambia

Cambia el sol en su carrera
cuando la noche subsiste
cambia la planta y se viste
de verde en la primavera

Cambia el pelaje la fiera
cambia el cabello el anciano
y así como todo cambia
que yo cambie no es extraño

Pero no cambia mi amor
por mas lejos que me encuentre
ni el recuerdo ni el dolor
de mi pueblo y de mi gente

Lo que cambió ayer
tendrá que cambiar mañana
así como cambio yo
en esta tierra lejana

Cambia todo cambia
cambia todo cambia
cambia todo cambia
cambia todo cambia”.

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Traduzione.
“Cambia ciò che è superficiale
e anche ciò che è profondo
cambia il modo di pensare
cambia tutto in questo mondo.

Cambia il clima con gli anni
cambia il pastore il suo pascolo
e così come tutto cambia
che io cambi non è strano.

Cambia il più prezioso brillante
di mano in mano il suo splendore
cambia nido l’uccellino
cambia il sentimento degli amanti.

Cambia direzione il viandante
sebbene questo lo danneggi
e così come tutto cambia
che io cambi non è strano.

Cambia, tutto cambia
cambia, tutto cambia
cambia, tutto cambia
cambia, tutto cambia.

Cambia il sole nella sua corsa
quando la notte persiste
cambia la pianta e si veste
di verde in primavera.

Cambia il manto della fiera
cambiano i capelli dell’anziano
e così come tutto cambia
che io cambi non è strano.

Ma non cambia il mio amore
per quanto lontano mi trovi
né il ricordo né il dolore
della mia terra e della mia gente.

E ciò che è cambiato ieri
di nuovo cambierà domani
così come cambio io
in questa terra lontana.

Cambia, tutto cambia…”.