lunedì 7 novembre 2011

Fermata di partenza

Bon, io inizio a scrivere, poi vediamo che succede.
Questa mattina sono stato più veloce del solito.
Un'ora per prepararmi, scendere, far la spesa, salire, far colazione, lavare i piatti, mettere a posto quello che dovevo mettere a posto e preparare le sacche, quella per il lavoro e quella per la palestra.
Nonostante ciò quando sono andato alla fermata dell'autobus lo ho perso, e non per colpa mia, ma perché è passato con 40 minuti di ritardo...
Un precisino come me in questi casi si arrabbia subito...
Eppure questa mattina, qualcuno ha voluto farmi un regalo... alla fermata ad un certo punto è arrivato un papà con la barba, di pochi anni più vecchio di me, e il suo figlioletto di pochi anni biondissimo.
Da piccolo io ero biondissimo e mio papà ha sempre tenuto la barba...
Che inconsciamente mi sia intenerito... può essere.
Fatto stà che il primo pensiero è stato quello di inviare un sms alla mia ragazza.
Ed il bello è che mentre pensavo a ciò il bambino ha iniziato ad imitarmi.
Si è messo ad aspettare il pullman appoggiato al muro così come lo ero io.
Tentando di incrociare le gambe come facevo io... ogni tanto si guardava i piedini e li rimetteva a posto come i miei... purtroppo la postura un po' goffa di un bambino è diversa da quella di un venticinquenne e quindi ha dovuto lasciar perdere.
...magari ho solo pensato che tra qualche anno io potrei essere ad una fermata con il mio figlioletto.
Non lo so. Eppure in questo mischiarsi di presente, futuro e passato il mio duro cuore si è intenerito ed ho pensato a come sia stupido prendersela per un pullman quando le fermate che rischiamo di perdere sono altre... notte a tutti quanti.

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