Sarà l'insonia, saranno i mille pensieri o forse anche le preoccupazioni ma è bello qualche volta non dormire. Fuori si sentono i rumori silenziosi della notte, qualche insento, il vento, e poi...e poi i miei pensieri. Ed è proprio in questi momenti che non mi va di dormire. Ora mi sembra ci sia troppo da scoprire, cercare, imparare nei pensieri per lasciar spazio ai sogni. Quando avrò finito, e solo allora, venga pure Morfeo a svegliarmi e a portarmi dove mi compete...
lunedì 30 gennaio 2012
Un politico
Sono sempre troppo prevenuto... eppure che gioia quando sono messo con le spalle al muro e devo ammettere, anzi urlare: che bello!!!
giovedì 19 gennaio 2012
Io ho sempre tentato!
E un giorno ti svegli stupita e di colpo ti accorgi
che non sono più quei fantastici giorni all'asilo
di giochi, di amici e se ti guardi attorno non scorgi
le cose consuete, ma un vago e indistinto profilo...
E un giorno cammini per strada e ad un tratto comprendi
che non sei la stessa che andava al mattino alla scuola,
che il mondo là fuori t'aspetta e tu quasi ti arrendi
capendo che a battito a battito è l'età che s'invola...
E tuo padre ti sembra più vecchio e ogni giorno si fa più lontano,
non racconta più favole e ormai non ti prende per mano,
sembra che non capisca i tuoi sogni sempre tesi fra realtà e sperare
e sospesi fra voglie alternate di andare e restare...
di andare e restare...
E un giorno ripensi alla casa e non è più la stessa
in cui lento il tempo sciupavi quand'eri bambina,
in cui ogni oggetto era un simbolo ed una promessa
di cose incredibili e di caffellatte in cucina...
E la stanza coi poster sul muro ed i dischi graffiati
persi in mezzo ai tuoi libri e regali che neanche ricordi,
sembra quasi il racconto di tanti momenti passati
come il piano studiato e lasciato anni fa su due accordi...
E tuo padre ti sembra annoiato e ogni volta si fa più distratto,
non inventa più giochi e con te sta perdendo il contatto...
E tua madre lontana e presente sui tuoi sogni ha da fare e da dire,
ma può darsi non riesca a sapere che sogni gestire...
che sogni gestire...
Poi un giorno in un libro o in un bar si farà tutto chiaro,
capirai che altra gente si è fatta le stesse domande,
che non c'è solo il dolce ad attenderti, ma molto d'amaro
e non è senza un prezzo salato diventare grande...
I tuoi dischi, i tuoi poster saranno per sempre scordati,
lascerai sorridendo svanire i tuoi miti felici
come oggetti di bimba, lontani ed impolverati,
troverai nuove strade, altri scopi ed avrai nuovi amici...
Sentirai che tuo padre ti è uguale, lo vedrai un po' folle, un po' saggio
nello spendere sempre ugualmente paura e coraggio,
la paura e il coraggio di vivere come un peso che ognuno ha portato,
la paura e il coraggio di dire: " io ho sempre tentato,
io ho sempre tentato... "
(E un giorno..., Francesco Guccini)
Io che sono ossessionato dal far tornare le cose, devo ammettere che sono poco propenso a tentare e a lasciami andare...
Oggi ho tentato di essere felice e mi sono lasciato andare. Non sto qua ad ammorbarvi con i particolari, sono sicuro che anche voi quando avete detto o direte parole simili avrete fatto esperienze analoghe.
Trovo molto difficile lasciar perdere la consapevolezza di voler essere padroni del proprio destino, ma quando ci riesco... cavoli se sono padrone del mio destino!
domenica 15 gennaio 2012
Felicità
Tre ore e mezza di viaggio non sono tanto, ma neanche poche.
Per fortuna che ho i miei libri, compagni fedeli e chiassosi di viaggio!
Mentre dialogavo con Eric mi sono reso conto dalle sue parole di questo periodo che sto attraversando.
Spesso capita di fare cose, cercare e cercare, ma di non concludere alcunché.
Eric suggerisce che c'é una differenza abissale tra un agire e un altro... (vi piacerebbe che vi dica la differenza... se non la intuite fatevi una chiacchierata con il mio maestro giornaliero)
La cosa che mi ha sconvolto è che in questa differenza può esserci la chiave di volta per la felicità...
Agire "immergendosi" in quel mare che porta alla nostra realizzazione, cercando quel gesto naturale che è dentro di noi è la felicità.
Il passo della felicità non ve lo riporto... ma per meditare un po' vi riporto il discorso di questa mattina.
Per fortuna che ho i miei libri, compagni fedeli e chiassosi di viaggio!
Mentre dialogavo con Eric mi sono reso conto dalle sue parole di questo periodo che sto attraversando.
Spesso capita di fare cose, cercare e cercare, ma di non concludere alcunché.
Eric suggerisce che c'é una differenza abissale tra un agire e un altro... (vi piacerebbe che vi dica la differenza... se non la intuite fatevi una chiacchierata con il mio maestro giornaliero)
La cosa che mi ha sconvolto è che in questa differenza può esserci la chiave di volta per la felicità...
Agire "immergendosi" in quel mare che porta alla nostra realizzazione, cercando quel gesto naturale che è dentro di noi è la felicità.
Il passo della felicità non ve lo riporto... ma per meditare un po' vi riporto il discorso di questa mattina.
" Facciamo un esempio semplice: immaginate di vedere un lago e di dire, parlandone par distance: quello è un lago, quella è acqua. E poi immaginate di tuffarvi nel lago e di nuotare. La vostra constatazione << là c'è l'acqua >> adesso è totalmente cambiata. Certo, neanche ora siete quell'acqua, eppure non è proprio vero che non siete l'acqua, perché in realtà siete immersi nell'acqua, siete bagnati e la vostra relazione con l'acqua è un processo costante. "Il concetto di attività [ produttività orientata all'essere] può venire illustrato dall'esempio seguente: se vi stendete in acqua e vi lasciate trasportare, questo, sebbene sembri assolutamente passivo, è in realtà un processo attivo, perché un uomo che non sa nuotare non può lasciarsi trasportare passivamente dall'acqua, incapace come è di mantenere il delicato equilibrio necessario. A determinare la differenza nel vostro rapporto con l'oggetto è dunque la circostanza che - per usare un linguaggio figurato - vi << bagnate >> con i vostri oggetti, o al contrario << rimaniate asciutti >>. Il modo in cui parlate con un'altra persona, in cui vedete un paesaggio, in cui formulate un pensiero: è questo a determinare la differenza tra un individuo statico, egoista e isolato e un individuo attivo, in divenire, un individuo che è nel mondo"(tratto da Eric Fromm, Problemi di Sovrappiù)
giovedì 12 gennaio 2012
LA CANZONE DELL'ACQUA
Stasera ho chiesto al caso
che cosa devo fare
sono stanco del mio ruolo
e ho voglia di cambiare
non so se andare avanti
o se e' il caso di scappare
o se e' solo il bisogno
di un nuovo sogno da sognare.
Adesso che ho quello
che ho sempre voluto
mi sento un tantino legato,
vorrei sparire
per ricominciare da capo
con un nuovo mazzo di carte
un nuovo gioco.
Ma il libro mi ha detto:
"Tieni la testa a posto,
datti una regolata e
guarda bene dentro te stesso,
non giudicare gli altri
e cerca invece di capire,
butta via lo specchio
che c'e' il mondo da guardare"
Vorrei essere come l'acqua
che si lascia andare,
che scivola su tutto,
che si fa assorbire,
che supera ogni ostacolo
finche' non raggiunge il mare
e li si ferma a meditare
per scegliere
se esser ghiaccio o vapore,
se fermarsi o
se ricominciare...
(Eugenio Finardi)
ACQUA CHE SCORRE
Ci sono volte in cui lo so
che pensi che sia matto
che non apprezzo fino in fondo tutto ciò che ho
e forse è vero, ma non sono mica soddisfatto
anzi, scusa amore, io resto alzato ancora un po'
Ho cominciato a 16 anni a non dormire molto
e usare il tempo fino all'ultimo secondo che si può
Persino adesso che al risveglio pago sempre il conto,
ancora mi racconto che prima o poi riposerò.
E' qualcosa che scorre nel sangue
l'arsenale lirico dei sogni
ma la notte paga in contanti
il giorno si estingue
è acqua che scorre
è solo acqua che scorre
E' tutto quello che succede quando il mondo è spento
e forse è l'unico segreto che conserverò per me
come la luce artificiale che mi porto dentro
per congelare il tempo quando di tempo non ce n'è
Ecco perchè quando mi guardi non ci sono
io sto dormendo e giuro sogno anche se parlo con te
Nella tua stanza il silenzio è di velluto
io mi addormento, amore, e sogno anche per te
E' qualcosa che scorre nel sangue
l'arsenale liquido dei sogni
ma la notte paga in contanti
il giorno si estingue
è acqua che scorre
è solo acqua che scorre
Se collassa questo cielo che ci veste per la festa
di una strega di paese e di un cavaliere osceno
è solo acqua che scorre
è questa notte che corre
è solo acqua che scorre
è questa tempo che corre
(Daniele Silvestri)
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